In primavera soprattutto la città si riscopre. Se percorri la strada che dagli Archi della Marina arriva al mercato del pesce e imbocchi via Pardo, entri in uno micro cosmo fatto di esclusivi sapori, colori, odori unici e inimitabili.
Una tavola imbandita di antipasti crudi, polpette di gambero o alici, spaghetti al nero di seppie, ai ricci, alle vongole, grigliata di pesce, attraverso i gusti del mare, interpreta meglio di ogni altra cosa la nostra sicilianità. Le bancarelle del pesce, della frutta e verdura, le botteghe con ogni tipo di prelibatezza colorano di voci e cibi tipici una strada, una piazza già ricca di storia e cultura.
Se chiedete a un turista cosa ricorda del viaggio in Sicilia ai primi posti indicherà il mercato del pesce, il buon cibo fresco e gustoso, la cortesia e disponibilità delle gente pur con il nostro inglese scolastico e “sicilianizzato”.
Siamo un popolo strano, complicato, dal carattere spigoloso ma non c’è trattato, guida, documento articolo che non dichiari la grande disponibilità e senso dell’ospitalità dei catanesi. Oltre a elogiare il cibo.
Se avete il tempo di accomodarvi un giorno in Via Pardo ne viene fuori un’antologia gustosa come una tavola ben imbandita, sembra di assistere a una rappresentazione teatrale ma è vita vera.
Il cibo ovviamente è il protagonista trasversale di tutte le storie di questo micro cosmo di vita e acquista una valenza unica, forte, passionale tanto da coinvolgere turisti da ogni luogo o dove. Dalla fredda Finlandia al colorato Brasile, dalla Russia al Giappone e oltre in un ipotetico giro del mondo che fa tappa in via Pardo.
Le gustose giornate in Via Pardo sono da vivere, da assaggiare, da gustare in silenzio o in compagnia ma con animo sereno e mente aperta, almeno per una per volta!!